11.4 Altre caratteristiche fisiche (massa volumica, densità
F 188 SELVICOLTURA GENERALE E SPECIALE - SELVICOLTURA GENERALE prossimità della corteccia, hanno subito defora mazioni molto più consistenti di quelle riscontrabili sulle tavole corrispondenti alle zone più centrali, nelle vicinanze del midollo. b Ciò è da mettere in relazione alla diversa ampiezza dell angolo formato dall anello annuale rispetto ai lati delle tavole che permette al ric tiro tangenziale, già naturalmente superiore rispetto a quello radiale, di agire su una maggiore superficie provocando, di conseguenza, d deformazioni maggiori. La deformazione precedentemente descritta, causata dalla diversità del ritiro tangenziale ri- FIG. 1.21 Principali possibili deformazioni di una tavola di legno: spetto al ritiro radiale, prende il nome di im- (a) arcuatura; (b) falcatura; (c) svergolamento; (d) imbarcamento. barcamento, termine che però, nella prassi comune, è utilizzato per qualsiasi cambiamento nella forma di un elemento di legno intervenuto dopo la sua lavorazione. Esistono ulteriori termini quali svergolamento, arcuatura, falcatura per indicare gli altri tipi di deformazione delle tavole dovuti generalmente, non solo alla differenza tra ritiro tangenziale e radiale, ma anche alla presenza di difetti come fibratura deviata e legno di reazione (legno anomalo che si forma quando la pianta è cresciuta in condizioni particolari, per esempio in terreni pendenti, in stazioni battute dal vento, ecc.). Per quanto detto, il legname non può essere utilizzato, tranne che in particolari impieghi, immediatamente dopo il taglio dell albero: occorre sezionare il tronco e portare gli assortimenti prodotti a una umidità che sia prossima a quella che essi assumeranno una volta posti in opera. Ciò si può ottenere mediante stagionatura naturale all aria o per essiccazione artificiale utilizzando appositi impianti. Per la stagionatura naturale occorrono alcuni mesi, in relazione alla specie legnosa e alla stagione, ed è praticamente impossibile predeterminare l esatta umidità di equilibrio a causa delle continue variazioni atmosferiche. Generalmente si ricorre a cataste all aria libera, o sotto tettoie aperte, ben isolate dal suolo che deve essere drenato e privo di vegetazione, avendo cura di assicurare il passaggio di aria tra un segato e l altro mediante l interposizione di listelli di legno di almeno 2-3 cm di spessore. L essiccazione artificiale è assai più rapida della stagionatura naturale, ma richiede impianti complessi e una accurata conduzione. Oltre a una maggiore velocità (l ordine di grandezza è rappresentato da ore o giorni), anche se legata alla specie legnosa e alle dimensioni del materiale, è anche possibile essiccare il legno in relazione alla sua destinazione finale. Per impieghi all esterno, è sufficiente arrivare a valori di umidità intorno al 15%, mentre se il legno viene utilizzato all interno delle abitazioni, occorre scendere al di sotto del 12% e quindi il ricorso all essiccazione artificiale è quasi obbligato. 11.4 Altre caratteristiche fisiche (massa volumica, densità basale). Una delle caratteristiche fondamentali del legno è la massa volumica, grandezza definita come rapporto della massa per unità di volume, che indica ciò che una volta veniva chiamato densità. Si usa indicarla anche come peso specifico, ma questa denominazione non è esatta dato che il materiale non è omogeneo, risultando composto da un insieme di pareti cellulari che delimitano cavità contenenti aria e/o acqua. La massa volumica si esprime in kg/m3 o g/cm3 e va sempre specificata l umidità del legno cui si riferisce (es. il legno di faggio può valere 1.050 kg/m3 allo stato fresco o 730 kg/m3 al 12% di umidità). F01_12_Tecnologia_Legno.indd 188 5/30/18 8:15 AM O p m v d ( (
SEZIONE F
SELVICOLTURA GENERALE E SPECIALE
La Selvicoltura può essere definita come l’insieme di tutte quelle attività di governo e coltivazione svolte nei boschi, per scopi diversi, e che rappresentano la risposta alle esigenze, dei singoli e delle comunità, che si vengono a determinare in un particolare momento storico e in uno specifico contesto sociale.In senso stretto le attività consistono essenzialmente nel taglio degli alberi, ossia nella raccolta della produzione legnosa, condotto in modo tale da assicurare la ricostituzione (rinnovazione) del soprassuolo. Nella pratica della Selvicoltura rientrano anche l’impianto di alberi e tutte le fasi di produzione delle piantine in appositi vivai, fino alla loro messa a dimora in terreni precedentemente destinati a prato o coltivo, oppure là dove il soprassuolo adulto è stato abbattuto e si è preferito fare ricorso alla rinnovazione artificiale.L’Economia forestale (Selvicoltura in senso lato) comprende non solo l’ecologia forestale (presupposto necessario all’adozione di buone forme di intervento), ma anche i criteri di misurazione del volume degli alberi, di pianificazione delle operazioni su ampie superfici forestali, di difesa del bosco da agenti dannosi e da incendi, di gestione della fauna selvatica di applicazione e rispetto delle norme che le istituzioni pubbliche fissano per inquadrare le operazioni selvicolturali (nel quadro dell’economia del territorio) e, infine, delle modalità, di verifica che ci assicurano che prodotti o servizi, ottenuti dai boschi, siano conformi ai requisiti indicati da norme o regole. Per questo è indispensabile una profonda conoscenza dei tipi di bosco presenti nelle diverse Regioni italiane e delle tecniche selvicolturali più appropriate. Si deve anche prestare attenzione ai caratteri del legno, che in parte conseguono alle specie coltivate e alle modalità di crescita degli alberi, e al modo in cui la produzione legnosa viene raccolta e trasportata dal bosco alla strada.Nella presente Sezione F del Manuale dell’Agronomo si è anche fatto un breve cenno a quelle specie legnose che sono importanti per il loro significato ecologico, per il pregio estetico e talvolta per particolari beni forniti, o che non formano complessi boscati, ma compaiono allo stato sporadico. In tal modo si è inteso fornire un quadro d’insieme, quanto più possibile aggiornato e completo, dei diversi campi tecnici e applicativi della selvicoltura.Coordinamento di SezionePietro PiussiRealizzazione e collaborazioniGiovanni Bernetti, Stefano Berti, Massimo Bianchi, Paolo Casanova, Piermaria Corona, Luigi Damiani, Roberto Del Favero, Maria Nives Forgiarini, Giovanni Hippoliti, Amerigo Alessandro Hofmann, Alberto Maltoni, Enrico Marchi, Anna Memoli, Lorenzo Pini, Pietro Piussi, Aldo Pollini, Andrea Tani, Giuliana Torta