F 8 SELVICOLTURA GENERALE E SPECIALE - SELVICOLTURA GENERALE della vegetazione potesse svilupparsi senza interventi da parte dell uomo e in condizioni climatiche simili a quelle attuali, costituisce un termine di riferimento che consente di valutare di quanto la vegetazione attuale sia lontana da uno stato di relativo equilibrio con i fattori climatici ed edafici. Il clima è caratterizzato soprattutto da temperatura e precipitazioni che consentono di inquadrare una stazione nell ambito di una zona fitoclimatica (classificazione di Pavari) o di costruire un diagramma climatico (es. Walter e Lieth) che esprime in modo analitico i tratti essenziali del clima e facilita i confronti tra stazioni diverse. utile ogni tipo di documento relativo a fattori ambientali locali (clima, innevamento, rischio di incendio, di valanghe, di inondazioni, ecc.). Le condizioni del suolo sono espresse dai caratteri del profilo del terreno e dal tipo di substrato geologico. Per lo studio dei terreni è opportuno fare ricorso alle carte pedologiche ove queste siano disponibili; è comunque possibile ottenere alcune indicazioni essenziali da un indagine diretta. I caratteri più significativi di un profilo sono: presenza, tipo e spessore di un orizzonte olorganico (lettiera e humus), profondità del terreno, abbondanza e dimensioni dello scheletro, drenaggio. Vanno rilevate, se presenti, le tracce di erosione dell orizzonte di superficie (mancanza localizzata di lettiera, presenza di solchi da erosione, affioramenti di pietre) e la presenza di frane. La carta geologica o eventuali altre carte tematiche (uso attuale del suolo, limitazioni d uso, falde idriche, salinità, franosità, ecc.) integrano, con informazioni relative a problemi particolari, la conoscenza della stazione. Il tipo di substrato geologico può dare utili informazioni sulle caratteristiche generali dei suoli (pedogenesi più o meno facile e conseguentemente formazione di suoli più o meno profondi), sulla loro potenziale disponibilità idrica e sul loro chimismo. La fertilità di una stazione viene espressa, qualora la copertura boschiva sia già presente, dall altezza degli alberi dominanti riferita all età. In mancanza di alberi (terreni da rimboschire, prati, pascoli), si possono utilizzare i caratteri della vegetazione spontanea erbacea e arbustiva, oltre che le indicazioni fornite da clima e suolo. Quando si compie lo studio di un particolare ambiente è opportuno raccogliere, attraverso l esame della letteratura, ogni informazione relativa sia alla presenza di aree protette di vario tipo, per individuare elementi di valore naturalistico, storico, culturale (cfr. par. 3.3.), sia all esistenza di vincoli normativi. pure utile la consultazione dei documenti programmatici relativi alla pianificazione territoriale a scale diverse: regionale, provinciale, comunale, bacino, ecc. 1.2 Tecniche selvicolturali. L attuazione di interventi selvicolturali richiede un applicazione dei metodi di governo e trattamento coerente con la legislazione nazionale e regionale (cfr. Hofmann). Nell ambito del processo MCPFE (Ministerial Conferences for Forest Protection in Europe), ora denominato ForestEurope (www.foresteurope.org), sono stati approvati (Helsinki, 1993) 6 principi e criteri di Gestione Forestale Sostenibile (GFS), per valutare le politiche forestali nazionali, cui l Italia si è impegnata ad attenersi. Per GFS, secondo quanto deliberato a Helsinki (Risoluzione H 3), si intende la gestione e l uso delle foreste e delle terre occupate da vegetazione arborea (wooded lands) in modo e con intensità tali che esse mantengano la loro diversità biologica, produttività, capacità di rinnovarsi, vitalità e capacità di soddisfare, ora e nel futuro, le rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale, e che ciò non causi danno ad altri ecosistemi. F01_1_Selvicoltura_Generale.indd 8 14/06/18 18:58 s p r d a n d ta s d r N ta fr g n n p 1 fu m s s a a d T t d a e a n t n r g m r s
SEZIONE F
SELVICOLTURA GENERALE E SPECIALE
La Selvicoltura può essere definita come l’insieme di tutte quelle attività di governo e coltivazione svolte nei boschi, per scopi diversi, e che rappresentano la risposta alle esigenze, dei singoli e delle comunità, che si vengono a determinare in un particolare momento storico e in uno specifico contesto sociale.In senso stretto le attività consistono essenzialmente nel taglio degli alberi, ossia nella raccolta della produzione legnosa, condotto in modo tale da assicurare la ricostituzione (rinnovazione) del soprassuolo. Nella pratica della Selvicoltura rientrano anche l’impianto di alberi e tutte le fasi di produzione delle piantine in appositi vivai, fino alla loro messa a dimora in terreni precedentemente destinati a prato o coltivo, oppure là dove il soprassuolo adulto è stato abbattuto e si è preferito fare ricorso alla rinnovazione artificiale.L’Economia forestale (Selvicoltura in senso lato) comprende non solo l’ecologia forestale (presupposto necessario all’adozione di buone forme di intervento), ma anche i criteri di misurazione del volume degli alberi, di pianificazione delle operazioni su ampie superfici forestali, di difesa del bosco da agenti dannosi e da incendi, di gestione della fauna selvatica di applicazione e rispetto delle norme che le istituzioni pubbliche fissano per inquadrare le operazioni selvicolturali (nel quadro dell’economia del territorio) e, infine, delle modalità, di verifica che ci assicurano che prodotti o servizi, ottenuti dai boschi, siano conformi ai requisiti indicati da norme o regole. Per questo è indispensabile una profonda conoscenza dei tipi di bosco presenti nelle diverse Regioni italiane e delle tecniche selvicolturali più appropriate. Si deve anche prestare attenzione ai caratteri del legno, che in parte conseguono alle specie coltivate e alle modalità di crescita degli alberi, e al modo in cui la produzione legnosa viene raccolta e trasportata dal bosco alla strada.Nella presente Sezione F del Manuale dell’Agronomo si è anche fatto un breve cenno a quelle specie legnose che sono importanti per il loro significato ecologico, per il pregio estetico e talvolta per particolari beni forniti, o che non formano complessi boscati, ma compaiono allo stato sporadico. In tal modo si è inteso fornire un quadro d’insieme, quanto più possibile aggiornato e completo, dei diversi campi tecnici e applicativi della selvicoltura.Coordinamento di SezionePietro PiussiRealizzazione e collaborazioniGiovanni Bernetti, Stefano Berti, Massimo Bianchi, Paolo Casanova, Piermaria Corona, Luigi Damiani, Roberto Del Favero, Maria Nives Forgiarini, Giovanni Hippoliti, Amerigo Alessandro Hofmann, Alberto Maltoni, Enrico Marchi, Anna Memoli, Lorenzo Pini, Pietro Piussi, Aldo Pollini, Andrea Tani, Giuliana Torta