SEZIONE H

o o a a ò è e ri e mo. o di o vi ie ò di e n 7 go o li o ALLEVAMENTO PER LA PRODUZIONE DELL UOVO H 259 Ai lati o al centro del ricovero vengono posizionati i nidi collocati su due file sovrapposte: essi presentano un pavimento inclinato in modo tale che l uovo appena deposto scorra fuori e si depositi sul nastro di raccolta automatica. Un nido è sufficiente per 5-7 galline, mentre nel caso di nidi di gruppo deve essere garantito uno spazio di 1 m2 per 120 galline. La distribuzione dell alimento è automatica e avviene per mezzo di mangiatoie circolari che assicurano 4 cm di fronte mangiatoia/ovaiola. Gli abbeveratoi sono circolari (1-2 cm di fronte/ovaiola) o a tettarella (1 per 10-12 galline). Le galline vengono accasate a una densità di 12 soggetti/m2, ma secondo la direttiva 74/1999 della Comunità Europea, la densità passerà a 9 capi/m2 a partire dal 2012. L allevamento in gabbia delle ovaiole è certamente quello più diffuso in Italia e nel mondo in quanto presenta una serie di vantaggi. Con l adozione della gabbia, infatti, si minimizza il contatto dell animale con le proprie deiezioni e, quindi, si limitano i rischi di malattie parassitarie. Inoltre, l utilizzazione dell alimento è migliore per la minor possibilità di movimento delle galline e, grazie all utilizzo di gabbie a piani sovrapposti, è possibile aumentare notevolmente la densità per m2 di capannone; infine, le uova hanno caratteristiche igieniche migliori. Per contro, il rischio di malattie respiratorie è superiore, come pure il cannibalismo, mentre sono inferiori l uniformità di illuminazione e la mineralizzazione dello scheletro. Inoltre, gli animali costretti a vivere in spazi limitati non possono svolgere le attività proprie della loro specie, come il razzolamento o il bagno di sabbia, e queste carenze possono provocare loro stress. Per tali motivi la Commissione Europea ha emanato la legge per la tutela delle ovaiole in allevamento intensivo (74/1999 CE, recepita dal d.l. 267 del 29/7/2003). Secondo questa direttiva, a partire dal 5/10/2003, la gabbia, che normalmente contiene 4-5 soggetti, deve avere un altezza di 40 cm per il 65% di essa e di 35 cm per il restante 35%, 2 abbeveratoi a tettarella, dispositivi per accorciare le unghie e un pavimento con un inclinazione del 14%. In questo modo la gallina depone le uova all interno della gabbia e, per effetto dell inclinazione del pavimento, queste rotolano fuori dalla gabbia e si depositano sul nastro di raccolta (Fig. 9.11). Ogni gallina deve avere a disposizione almeno 550 cm2 di pavimento e 10 cm di mangiatoia lineare. Questa tipologia di gabbia, definita gabbia convenzionale, potrà essere utilizzata fino al 31/12/2011; attualmente possono essere impiegate solo le gabbie modificate o arricchite e i sistemi di allevamento alternativi alla gabbia. La disposizione delle gabbie all interno del ricovero può essere a piani completamente sovrapposti, con nastri di raccolta delle deiezioni collocati al di sotto di ogni singolo piano che convogliano periodicamente le deiezioni all esterno del ricovero, oppure a piani parzialmente sfalsati. In quest ultimo caso le deiezioni cadono in una fossa biologica di grandi dimensioni, in grado di contenere le deiezioni di un intero anno di deposizione e il ricovero è praticamente diviso in due piani: nel piano FIG. 9.11 Galline in gabbia convenzionale. H09_Avicoltura.indd 259 H 5/30/18 12:03 PM

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ZOOTECNIA E ALLEVAMENTO ANIMALE
I contenuti afferenti alla Zootecnia, e agli allevamenti in generale, si compongono di diverse parti, fra loro complementari, e il cui studio dovrebbe seguire un ordine cronologico. Posta a priori la conoscenza dei principali elementi di anatomia e fisiologia animale, di cui in questa Sezione del Manuale dell’Agronomo abbiamo previsto un semplice schema iniziale e riepilogativo, le diverse parti che compongono la struttura dei contenuti sono definite nel seguente percorso.La Zoognostica, che attraverso la valutazione morfo-funzionale individua i soggetti più adatti alle svariate funzioni richieste (una fra tutte, la riproduzione finalizzata al miglioramento della razza).La Genetica e il Miglioramento genetico (trattati unitamente alla Genetica agraria nella Sezione B di questo Manuale) forniscono gli elementi per conoscere e valorizzare il comportamento ereditario dei caratteri.L’alimentazione e la nutrizione circoscrivono le informazioni necessarie a definire e predisporre una corretta razione alimentare.La Zootecnia speciale definisce infine i mezzi per ottimizzare le produzioni con idonee tecniche di allevamento per ciascuna specie animale considerata.Inoltre, ostetricia e ginecologia, malattie e profilassi veterinaria, identificazione e benessere animale definiscono e completano l’ambito operativo dell’intero comparto.Oltre all’allevamento delle specie di maggiore interesse e diffusione (bovini, suini, equidi, ovicaprini, avicunicoli), sono esposte le tecniche di acquacoltura, per i pesci di maggior interesse, e l’allevamento di svariate specie minori e alternative (struzzo, selvaggina, ungulati). Sono proposte in questa Sezione anche le tecniche di apicoltura, bachicoltura ed elicicoltura.Nel testo, sono numerosi anche i riferimenti trasversali e i rimandi ad altre Sezioni (es. Costruzioni rurali, ecc.), per una visione più ampia e completa degli argomenti esposti.Coordinamento di SezioneAdalberto FalaschiniRealizzazione e collaborazioniMaurizio Bianchi, Claudio Cavani, Stefania Dall’Olio, Claudio De Fanti, Giorgio Della Vedova, Jorgelina Di Pasquale, Michele Drigo, Adalberto Falaschini, Achille Franchini, Franco Frilli, Adele Meluzzi, Attilio Mordenti, Oliviero Mordenti, Federico Morimando, Paolo Parisini, Daniela Pasotto, Mario Pietrobelli, Marco Ragni, Federico Sirri, Maria Federica Trombetta, Domenico Ugulini, Arcangelo Vincenti