4.11 Trattamento delle immagini

ri oel n e o o Q, n di li e aoosi a. o ma e o ie n ni si i o o a i, nde TELERILEVAMENTO L 293 Nel caso di rappresentaTAB. 3.5 Composizioni a colori per diversi sensori zione a video di immagini a Piattaforma/ Colori reali* Falso colore* banda singola (es. banda pansensore cromatica o bande di rilevaGeoEye 3R2G1B 4R3G2B menti multispettrali) al DN di Sentinel-2 4R3G2B 8R4G3B, ciascun pixel viene assegnata SPOT 6 e SPOT 7 3R2G1B 3R2G1B ; 4R3G2B la stessa intensità nei colori blu, verde e rosso producenIRS P6 Non disponibile 3R2G1B ; 4R3G2B do un immagine rappresenta6R5G2B agricoltura ta con una scala di grigi. Nel 7R6G4B aree urbane 5R4G3B vegetazione caso di riprese multispettrali, 5R6G2B salute vegeai fini della rappresentazione Landsat 8 4R3G2B tazione visiva, si rende necessario 6R5G4B analisi vegeselezionare tre bande di una tazione 7R5G4B infrarosso scena e rappresentarle al calonda corta colatore in un unica immagiTerra-ASTER Non disponibile 3R2G1B ; 1R2G3B ne, dopo aver assegnato ad ognuna un colore primario * Il numero indica il numero convenzionale della banda (Tab. 3.4), le lettere RGB il canale di visualizzazione (Red, Green, Blue). (rosso, verde, blu). Quest operazione può generare immagini a colori reali, quando il colore di rilevamento viene rappresentato con il colore corrispondente, o rappresentazioni in falso colore quando un colore viene rappresentato con uno diverso (es. la banda di rilevamento del rosso associata al colore di visualizzazione verde). L utilità di produrre composizioni in falso colore sta anche nella possibilità di evidenziare particolari, che diventano più evidenti in regioni spettrali diverse da quelle della radiazione visibile, come quella dell infrarosso. La scelta delle bande per le composizioni a colori deve tenere conto della risposta spettrale delle superfici analizzate e degli obiettivi dell analisi, risultando da un approccio interattivo basato sull esame visivo. Alcune composizioni preferite per la rappresentazione a colori di immagini satellitari sono riportate in Tabella 3.5. L 4.11 Trattamento delle immagini. Un immagine da telerilevamento può essere utilizzata quale base di appoggio per altre informazioni in un SIT o per derivare nuove informazioni (es. carte tematiche). Il trattamento di un immagine digitale da parte dell utente varia in funzione dell utilizzo finale e del livello di elaborazione del dato di partenza (Fig. 3.66). Le ortoimmagini digitali, aeree o satellitari, sono prodotti direttamente utilizzabili con un software di tipo GIS, il più delle volte per fotointerpretazione. Il prodotto base delle immagini satellitari, generalmente con correzioni radiometriche e geometriche di sistema, può richiedere diverse procedure di elaborazione al calcolatore dove, in funzione dello scopo dell analisi, vengono elaborati i DN dei pixel di immagini di bande singole o, contemporaneamente, di più bande spettrali. Per una trattazione appropriata dell elaborazione di immagini, materia vasta e specialistica, si rimanda ai testi citati in bibliografia e in seguito si danno alcuni cenni. Le operazioni di pre-elaborazione o di restauro dell immagine vengono svolte prima dell analisi dei dati e sono finalizzate a correggere le distorsioni geometriche e radiometriche. L03_4_Telerilevamento.indd 293 5/31/18 8:23 AM

SEZIONE L
SEZIONE L
GENIO RURALE E MECCANIZZAZIONE...
L’Ingegneria agraria comprende tutte quelle discipline – scientifiche e tecniche – inerenti le opere di ingegneria applicata allo sviluppo dei sistemi agricoli e forestali, e le relative applicazioni, di principi e leggi, ai processi di gestione dei fenomeni territoriali e al governo delle tecnologie e tecniche applicate; ciò al fine di studiare, modellare e valorizzare i sistemi biologici per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura, della produzione alimentare, dell’uso del suolo e dell’ambiente.Fra i vari settori applicativi dell’ingegneria agraria e dei biosistemi vi sono le aree che convergono nelle denominazioni di Genio rurale e Meccanizzazione agraria; in particolare, quei settori che si concentrano sulle discipline relative al campo ingegneristico dei sistemi agrari, forestali e biologici, dell’Idraulica agraria, del Rilievo e rappresentazione del territorio, delle Costruzioni rurali e della Meccanica agraria.Questa Sezione L del Manuale dell’Agronomo è stata opportunamente organizzata per corrispondere al meglio a tutte le esigenze dei contenuti circoscritti nell’ambito sopra descritto.A cominciare dai richiami di Fisica applicata e in stretto parallelismo con gli aspetti normativi, di sicurezza e benessere, si passano in rassegna i vari ambiti operativi:– idraulica, idrologia, sistemazione dei corsi d’acqua, senza tralasciare gli aspetti della gestione delle risorse idriche, dell’ingegneria naturalistica e della tutela ambientale;– geodesia, topografia e cartografia, geomatica, telerilevamento e sistemi informativi territoriali orientati all’analisi, gestione e tutela, di territorio, paesaggio e ambiente;– controllo ambientale, energetica, progettualità e gestione di strutture e attrezzature di edifici, opifici rurali e relativa impiantistica;– meccanica, motoristica, macchine e meccanizzazione agricola, con relative applicazioni gestionali e informatiche.Tutto questo insieme di conoscenze validamente e trasversalmente integrate nei due contesti, sia di Sezione così come dell’intero Manuale, contribuisce a finalizzare concretamente la professione del tecnico operante nei vari ambiti del sistema agrorurale.Coordinamento di SezionePierluigi BonfantiRealizzazione e collaborazioniMatteo Barbari, Pierluigi Bonfanti, Federico Cazorzi, Roberto Chiambrando, Alessandro Chiumenti, Roberto Chiumenti, Francesco Da Borso, Pasquale Dal Sasso, Giancarlo Dalla Fontana, Vito Ferro, Rino Gubiani, Adolfo Gusman, Massimo Lazzari, Fabrizio Mazzetto, Elisabetta Peccol, Pietro Piccarolo, Franco Sangiorgi, Giacomo Scarascia Mugnozza, Paolo Zappavigna