3.3.5 Denunce di variazione di unità immobiliari

ALI oo o on al ti à i. ti di e e a ri ie ti a- nli ti i- di CATASTO FABBRICATI M 335 2. Il Mod. D1: per riepilogare il contenuto della denuncia. 3. Il Mod. 1N, Parte I: è lo stampato riservato ai fabbricati che comprendono unità immobiliari a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C) e che descrive il complesso immobiliare denunciato nelle sue parti e utilità comuni. ottenibile da DOCFA. 4. Il Mod. 1N, Parte II: è lo stampato riservato alle unità immobiliari a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C) che descrive le caratteristiche tecniche di ogni singola unità immobiliare compresa nel fabbricato. ottenibile da DOCFA. 5. Il Mod. 2N, Parte I: è lo stampato che descrive le caratteristiche tecniche costruttive e di impiantistica delle unità immobiliari a destinazione particolare o speciale (gruppi D ed E). ottenibile da DOCFA. 6. Il Mod. 2N, Parte II: è lo stampato che descrive le caratteristiche di ogni singolo fabbricato o di ogni singolo reparto autonomo di cui si compone l azienda. ottenibile da DOCFA. 7. Le planimetrie delle unità immobiliari denunciate, ottenibili con DOCFA. 8. Il Mod. EP: elaborato planimetrico, comunemente noto come quadro dimostrativo, per indicare la posizione grafica sommaria delle unità immobiliari e dei beni comuni censibili o non censibili presenti nel fabbricato. 9. L elenco dei subalterni ottenibile direttamente da DOCFA. 10. La copertina di denuncia: è uno stampato informale che descrive il tipo di denuncia, il soggetto che la presenta ed elenca gli allegati che contiene. Copia dello stampato serve come attestato di avvenuta denuncia. Le planimetrie devono rappresentare la sezione di tutti i muri perimetrali e interni dell unità immobiliare, nonché le parti di accesso, ivi comprese quelle interne e gli altri passaggi da vano a vano, tutte le finestre e le altre luci; esse devono inoltre indicare l altezza media dei singoli ambienti e la loro destinazione. In caso di unità immobiliari a più piani, devono necessariamente essere estese a tutti i piani. 3.3.5 Denunce di variazione di unità immobiliari. I proprietari delle unità immobiliari sono tenuti a denunciare, all Ufficio Territorio dell Agenzia delle Entrate, tutte le mutazioni che avvengono nello stato fisico dei beni censiti, dovute ad alcune modifiche. Variazioni per modifiche: della loro forma; della loro consistenza; del loro grado di rifinitura o di impiantistica; della loro destinazione; della loro rendita. L intera documentazione di denuncia comprende quanto segue: 1. il Mod. 3 SPC e il Mod. 51 (tipo mappale): è richiesto solamente se la variazione comporta uno stato di cambiamento del terreno ; 2. il Mod. D1, per riepilogare il contenuto della denuncia: è ottenibile dalla stampa di ausilio proposta da DOCFA; 3. il Mod. 1N, Parte I: per le unità immobiliari a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C): descrive il complesso immobiliare denunciato nelle sue parti e utilità comuni ed è ottenibile da DOCFA; 4. il Mod. 1N, Parte II: per le unità immobiliari a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C): descrive ogni singola unità immobiliare compresa nel fabbricato ed è ottenibile da DOCFA; 5. il Mod. 2N, Parte I: per le unità immobiliari a destinazione particolare o speciale (gruppi D ed E): descrive l intero complesso aziendale denunciato nel suo insieme ed è ottenibile da DOCFA; M06_Agenzia.indd 335 M 5/31/18 11:14 AM

SEZIONE M
SEZIONE M
ECONOMIA, POLITICA AGRARIA, ESTIMO
Le nozioni di Economia politica devono essere note a chi si occupa del settore produttivo aziendale agrario e della sua organizzazione e analisi, e nel contempo rappresentano la base sulla quale sono sviluppati e approfonditi gli insegnamenti di Economia agraria, Politica agraria e più in particolare Estimo, disciplina che rappresenta il quadro d’insieme che finalizza, in maniera compiuta, la professione del Dottore Agronomo. Tali insegnamenti devono considerare le peculiarità del settore agrario, proprio per le caratteristiche dei suoi processi produttivi legati ai cicli biologici e influenzati dall’andamento climatico stagionale; questi aspetti differenziano la produzione agraria dalla produzione industriale – che viceversa non conosce limitazioni di questo tipo e obbedisce a regole di natura più matematica – imponendo conoscenze intrinseche ai processi produttivi al fine di minimizzarne le discontinuità e massimizzare le rese di lavoro e capitale investito.Conoscenze, a volte ancora più specifiche, devono essere acquisite per molti indirizzi professionali (es. florovivaismo e orticoltura protetta; gestione degli ambiti tecnologici applicati; analisi e orientamento al mercato…), con l’approfondimento delle specifiche fisionomie tecnico-economiche che rappresentano una realtà diversa da quella tradizionale, sia per la tecnologia impiegata sia per gli investimenti di capitale.In tutti i casi, l’analisi economica deve prendere in considerazione sia l’aspetto fisico e organizzativo dei beni sia i valori di tutti gli aggregati patrimoniali, perché essi incidono non solo su costi e ricavi, ma anche sui rapporti che intercorrono fra gli stessi aggregati.Le informazioni che scaturiscono dalle risultanze della gestione dei processi diventano fondamentali, perché consentono di esprimere giudizi di convenienza sul lavoro svolto e di programmare quello futuro, sia pure con i limiti imposti dal settore produttivo specifico.Inoltre, vanno considerati gli interventi definiti dalla Politica Agricola Comune (PAC), comprese le sfide economiche, ambientali e territoriali, le misure di sostegno per l’agricoltura biologica e la politica della qualità. Alle conoscenze teoriche vanno poi affiancati interventi pratici (la vita della dottrina) derivanti dai diversi ambiti, attività, e realtà aziendali in cui si opera.È quanto viene affrontato e analizzato in questa Sezione M del Manuale dell’Agronomo, unitamente agli aspetti più peculiari e normativi della Professione, orientata alla migliore e logica valutazione dei beni (dei loro aspetti economici) e dei processi organizzativi, produttivi e distributivi, considerati non solo riguardo ai singoli settori di produzione specifica, ma anche ai contesti operativi ambientali e agroterritoriali più in generale.Coordinamento di SezioneReda Edizioni, Michele BagliniRealizzazione e collaborazioniMichele Baglini, Chiara Bartolini, Pietro Belli, Luigi Casanovi, Giovanni Battista Cipolotti, Stefano Cosimi, Gianluigi Gallenti, Gianni Guizzardi, Stefano Oggioni, Aldo Pollini, Mario Prestamburgo, Giancarlo Quaglia, Vittorio Tellarini, Tiziano Tempesta, Domenico Ugulini